mercoledì 11 febbraio 2009

ritorna la neve a roma

L'11 febbraio di 2 (dico due) anni fa pubblicavo le foto delle stalattiti in riva al mare e di un salto prodigioso, ad Aarhus.
Dopo due anni, dalla finestra di un ufficio vicino Roma vedo la neve scendere. Un salto prodigioso.
In un miniappartamento di 25metri quadrati arredato ikea iniziavo la mia avventura, il mio primo periodo di convivenza... con me stesso.
In molti mi dicevano "ma chi te lo fa fa", molto di quello che sono ora e ancora più di quello che faccio attualmente dipende da quella "folle" decisione di saltare. Staccarsi dalle proprie radici e buttarsi a capofitto in un mondo completamente diverso.
Ora dopo due anni scrivo sullo stesso blog, ingiustamente dimenticato di ritorno dalla trasferta, seduto sul pavimento (di vero legno) della mia nuova casa, l'incarnazione del sogno pubblicato qualche mese fa.
Avevo promesso di tenervi aggiornati, avevo immaginato le foto e le feste. In realtà l'approccio erasmus è più difficilmente applicabile a Roma, tra lavoro, studio ed innumerevoli inputs.
Ma la casa c'è. I metri quadri sono aumentati a "ben" 35, l'ikea continua a farla da padrona, ma con uno stile decisamente meno "di strada", e lo spazio è con-diviso da diversi mesi insieme ad una straordinaria ragazza conosciuta durante il "salto" di due anni fa.
Le cose da raccontare sarebbermo moltissime ma... sono un pò arrugginito, il flusso di coscienza non riesce a partire come dovrebbe... Temo che ormai il cosiddetto "fenomeno facebook" abbia reso scontato raccontare i propri fatti sulla rete. Meglio, non scontato, ma addirittura necessario: la voce ribelle che prima diceva di scrivere ora dice di non farlo.
O forse sono diventato meno ribelle io? Un anno e mezzo di lavoro mi ha cambiato, mi ha insegnato ad accettare con più serenità i compromessi, e a predispormi maggiormente ad imparare.
Anche per questo la mia "finestra sul mondo" non merita di essere chiusa. E' vero che si rischia di essere esposti a chi è fuori, ma ciò che è fuori è sicuramente così interessante che non è ammissibile privarsene. Vale la pena rischiare.
Eppure avere la consapevolezza che qualsiasi cosa scriviamo/filmiamo/diciamo su internet (ma non solo) potrà essere usata contro di noi spiazza, blocca. E quindi. Si resta sulla riva del fiume incerti sulla strada da seguire.
Di strade ne sono state tentate molte, la maggior parte delle quali finite in disuso e diventate immediatamente starpaglia. Le strade, per rimanere agevolmente percorribili, devono essere solcate continuamente, ma così facendo subiscono un inarrestabile processo di inflazione, antropizzazione, omologazione. Diventano quindi improvvisamente poco interessanti per chi le percorreva alla scoperta della novità.
Non so a che punto sono, non so se sulla riva del fiume a cercare la strada migliore... o ad attendere il cadavere del nemico passare.

il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento, ma bensì sottomettere il nemico senza combattere
Sono alla finestra, distratti da migliaia di segnali forse non mi vedrete, ma io vi osservo.

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