beato colui che riconosce il confine tra tenacia ed ostinazione

per un motivo o per l'altro il numero 17 accompagna il precedente post: speravo in qualche commento costruttivo, incazzato magari, ma argomentato.
oggi seconda vera giornata di sole. caldo. un assaggio di estate, dicono qui. di primavera dico io. l'insofferenza, l'ansia... questa infinita attesa che accada qualcosa, qualocosa che però non sai cosa è e non hai la più pallida idea di cosa potrebbe essere. sono tipicamente da arsura estiva. l'instabilità delle sensazioni, delle emozioni invece è tipicamente primaverile.
sarà questa strana e inaspettata miscela, saranno rapporti forse persi per sempre, forse riallacciati, forse destinati a durare, forse destinati a perire, forse... non riesco a fare ordine.
inizio armandomi di buona volontà, la casa è piccola, basterebbe mezz'ora. no. inizio. ma è tutto inutile. anche quando quasi ho finito. poi ci vuole impegno per mantenerlo l'ordine.
necessità un ordine mentale, o un forte disordine mentale. in un modo o nell''altro (naturalmente o forzatamente) le cose sono apparentemente al loro posto.
sono stanco. non ho la costanza di mantenere l'ordine. lo faccio, ma poi si ricrea il caos. leggi della termodinamica e del caos. tutto quello che vi pare. il fatto non è l'ordine o il disordine. il problema è rendersi conto che continuare a lottare è inutile. eppure necessario. se vuoi costruire qualcosa devi combattere, devi stringere i denti. il riposo non è contemplato. il riposo lo devi sentire dentro, devi costruirti un ordine interno. e allora potresti fare a meno di quello esterno.

sono stanco e depresso. potrei essere felice. potrei essere triste. in effetti gli stati d'animo non dipendono da quello che si ha fuori. ma da come si sta dentro.

e allora che senzo ha combattere per un equilibrio esteriore? basterebbe combattere per uno interiore. ma perché poi quando ti ammali, diventi vecchio, non puoi fottertene... l'equilibrio che hai costruito esterno ti aiuta a rapportarti con la società e a chiedere aiuto. del tuo fottutissimo equilibrio interno a nessuno importa nulla. quando sei giovane magari puoi sembrare cool. ma di certo non ce magni. anche i monaci buddisti devono magnare. e c'è qualcuno che zappa la terra, gronda sudore, bestemmia per riempirgli gli intestini che gli nutrono l'anima.

qualcuno ha detto che sto blog sembra scritto da un vecchio. quando/se sarò vecchio non mi porrò tutte queste cazzo di domande sulla vita. forse sulla morte.

credo di essere schizofrenico. ho pensato di scrivere un blog a 4mani. o magari - ora che ci penso - potrei farne due paralleli. ovviamente questo richiederebbe un gran dispendio di tempo. e continuare a chiedere in eterno (o per un pò meno) la pappa (o i soldi per la pappa) ai miei. inoltre dovrei anche fare effettivamente un sacco di cose. tipo stasera potrei andare con le danesi in una discoteca. o starmene a casa a leggere. e poi scrivere alternativamente su un blog o su un altro. quello del sembra vecchio riflessivo. e quello del sembra giovane nonpensante.
il problema dello schizofrenico è che fa una faticata assurda. fa entrambe le parti nella stessa giornata. e dorme sempre di meno. ed è sempre più incazzato. si incazza il giovane nonopensante che potrebbe scopare di più e pensare di meno. si incazza il vecchio riflettente (e sul riflettente mi viene in mente ciò che dice la simpatica Elena ASVI... a furia di riflettere finisci per guardare solo te stesso) che potrebbe riflettere di più prima di agire e fare meno cazzate.

una lettera vera di notte, falsa di giorno
[hotel supramonte, de andré]

quindi, esclusa la possibilità del blog sdoppiato ve tocca continuare a sorbirvi frasi sconclusionate, litigate con me stesso, e tutte le cose che alla fine, se siete ancora qui, ve fanno taja de me...
a questo punto mi sto sfogando anche via msn e skype [le risposte sono più veloci ed inerenti della maggior parte di quelle che ho ricevuto finora... :P non disperiamo, ci sono margini di miglioramento...] e mi sono dimenticato il punto.

si il fatto è che quello che scrivo qui è sempre abbastanza generico, non mi metto a fare esempi specifici... alla fine un conto è essere aperti e sherare i propri pensieri un altro è raccontare i cazzi propri al primo fancazzista che passa per il web. inoltre mani e cervello stanno facendo a cazzotti, una scrive, l'altra cancella... e nel frattempo le varie parti del cervello stanno urlando e non si capisce un cacchio.

un abbraccio

PS beccateve l'ultima tela. sembrerebbe decisamente primaverile. e anche aperta verso il futuro. ma con parecchi casini ancora in giro, che poi sono quelli che la differeziano da una squallida veduta di prato con cielo.